Daito Ryu Aikibudo
tecniche, programma, allenamento

Il Daito Ryu Aikibudo comprende quasi 1000 tecniche, così suddivise:

  • Hiden (118 tecniche);
  • Hiden Aiki Okugi (dove si studia l’Aiki-no-jutsu, 53 tecniche);
  • Hiden Ogi (36 tecniche);
  • Hiogi No Koto (84 tecniche);
  • Kaishaku Soden (477 tecniche);
  • Kaiden o Menkio Kaiden (88 tecniche);
  • Daito Ryu Nito Hiden (all’autore non è dato conoscere il numero di tecniche ivi comprese).

Vi è poi un livello segreto per il quale l’autore non è in grado di fornire informazioni né sui nomi né sul numero di tecniche.

Per noi occidentali questi Mokuroku possono essere equiparati ai gradi Dan; anche se il raggiungimento del primo Mokuroku avviene molto dopo il raggiungimento di un grado di Shodan.

Inoltre i gradi, ove concessi, non superano mai il 4°, avendo Tokimune stesso conferito il 5° solo a quattro suoi allievi, tra cui, Matsuo Sano Soshi negli ultimi anni di vita, quando il sistema dei Dan si era ormai diffuso in tutto il mondo.

Gli esami superiori possono essere tenuti solo da una commissione dell’associazione e tutti i membri provengono dall’Honbu Dojo di Kitami, in Giappone. Gli allievi inferiori indossano un gi della foggia del judogi con una cintura bianca.

Ad un certo punto lungo il cammino si viene invitati a far parte della Shiseikan, e si può cucire sul dorso del gi il tanto agognato mon del Clan Takeda.

L’allenamento.

Nel Daitou-ryu Aikijujutsu non esiste il concetto di sport. Infatti non esiste nemmeno il concetto di armonia (intesa nel senso metafisico o morale) con l’aggressore. Esiste solo l’armonia delle energie dei due combattenti e lo sfruttamento a proprio favore del risultato combinato.

Da quì la particella Aiki (Ai=armonia e Ki=energia) del nome Aikijujutsu.

Pertanto il punto focale di ogni tecnica é vincere (immobilizzare, rompere, uccidere) e si parla liberamente di infliggere danni all’aggressore, senza ammantare di lealtà o correttezza il confronto. Lo scontro deve finire con un vinto ed un vincitore. Anzi, l’unico scopo é la vittoria, comunque conseguita.

Viene sollecitato l’uso della fantasia da applicare ad ogni confronto, e ogni soluzione valida riceverà sempre il plauso dell’istruttore, che invece richiamerà l’allievo che durante l’esame non mostrerà di saper adattare il kihon alla realtà.

Se l’avversario lascia la manica non basta dire “io lo colpisco con un pugno” (come avviene in altre AM), nel Daito ryu, se l’avversario prende la manica, prima con la mano gli si blocca la sua, e poi con l’altra si esegue la tecnica, così che nel momento di dolore l’avversario non possa più lasciare la presa e l’arto si fratturi.

Le proiezioni sono quasi tutte Otoshi (a chiudere verso il basso, portando il capo a sbattere a terra con energia) senza permettere all’uke una proiezione circolare e morbida. Le cadute, infatti, sono un misto di quelle che si possono trovare anche nel Judo e nell’Aikido.

Il Kumite o randori, avviene in modo misto e solo da un certo livello in su: tutte le tecniche sono da applicare e si possono tirare, ma con un’accortezza, il contatto degli atemi può essere pieno sul corpo (sono escluse le tecniche di atemi da frattura) ma al viso viene portato con controllo e senza contatto. E’ un po’ come se si volesse far combattere un karateka, un judoka ed un aikidoka tra loro.

Il programma

Il programma d’insegnamento é molto vasto poiché esso deriva da un completo sistema di combattimento creato appositamente per i samurai del Clan Aizu che lo praticavano quotidianamente e per tutta la vita.

Oggi gli studenti ovviamente lo affrontano gradualmente:

  • Jujutsu: tecniche di lotta corpo a corpo.
  • Aiki no jutsu: tecniche di lotta corpo a corpo.
  • Gotenjutsu: tecniche di difesa usate all’interno dei palazzi (oshiki uchi).
  • Kumiuchi: tecniche di lotta con indosso l’armatura.
  • Kenjutsu: tecniche di spada stile Ono ha Itto-ryu.
  • Sojutsu: tecniche di lancia stile Hozoin-ryu.
  • Wakizashijutsu: tecniche di spada corta (kodachi).
  • Tantojutsu: tecniche di coltello.
  • Tessenjutsu: tecniche del ventaglio da guerra.
  • Shurikenjutsu: tecniche di lancio di piccoli coltelli.
  • Bojutsu: tecniche di bastone.
  • Toraejutsu: tecniche per legare un prigioniero.
  • Juttejutsu: tecniche in uso nella polizia medioevale giapponese.

Il Daito-ryu Aikijujutsu é considerata un’arte marziale completa: accanto alle tecniche di lotta a corpo a corpo con atemi waza (calci, pugni, gomitate, ecc.), nage waza (proiezioni), shime waza (strangolamenti), kansetsu waza (leve articolari), kyushu waza (pressioni sui punti vitali del corpo umano) e aiki no jutsu (proiezioni con uso combinato dell’energia propria e dell’aggressore), tutte le armi anticamente usate dai samurai (spada, lancia, wakizashi, ecc.) hanno un posto nell’insegnamento del Daito-ryu Aikijujutsu.

1) Il Tai Jutsu (Daitou-ryu Aikijujutsu). Le numerose tecniche del Daitou-ryu Aikijujutsu (più di 3.000 tecniche, qualcuno asserisce 7.000!) sono catalogate e divise in varie serie, ogni serie é poi suddivisa per ordine di difficoltà crescente. E ancora è ordinata nel modo di eseguire le tecniche siano esse: idori (entrambi i praticanti lavorano in ginocchio), hanza handachi (tori é in ginocchio, uke in piedi), tachiai (sia uke che tori lavorano in piedi), ushiro dori (uke attacca dalle spalle, tori si difende).

1. SHODEN, l’insegnamento di base che comprende il Hiden Mokuroku: il catalogo delle tecniche segrete (le 118 tecniche di base).

1.1. Jujutsu:

1.1.1. Ikkajo: questa serie é composta da 30 tecniche così suddivise: 10 in idori, 5 in hanza handachi, 10 in tachiai e 5 in ushiro dori.

1.1.2. Nikajo : come la prima serie, 30 tecniche. 1.1.3. Sankajo : come la prima serie, 30 tecniche.

1.1.4. Yonkajo: questa serie è composta da 15 tecniche eseguite in tachiai.

1.1.5. Gokajo: questa serie è composta da 13 tecniche, ma é strutturata in modo particolare, in essa vi sono 6 tecniche di jujutsu eseguite in tachiai, più:

1.1.5.1. Tasudori: tecniche contro due o più persone che attaccano in contemporanea.

1.1.5.2. Emonodori: tecniche eseguite avendo ambo le mani occupate, di conseguenza si applicano le tecniche difensive senza far prese su uke.

1.1.5.3. Tankendori: tecniche di difesa da attacchi di coltello.

1.1.5.4. Bodori: tecniche di difesa da attacchi di bastone.

1.1.5.5. Juttedori: tecniche di difesa e d’attacco con il jutte (un manganello speciale molto in uso dalla polizia giapponese nel medio evo nipponico).

1.1.5.6. Tachidori: tecniche di difesa da attacchi di spada (katana).

1.1.5.7. Kasadori: tecniche di difesa da un qualunque attacco con una mano sola, l’altra é impegnata a reggere un ombrello (kasa).

1.2. Aiki no Jutsu:

1.2.1. Aiki no jutsu, chiamato anche aiki nage, é una serie composta da 60 splendide tecniche che hanno una caratteristica precisa: ci si difende solo applicando delle proiezioni. L’applicazione di queste proiezioni avviene sfruttando la forza di spinta dell’avversario. A mero titolo esplicativo, se l’avversario (uke) vi spinge al petto, voi (tori) prima contrastate questa forza, poi con un movimento rotatorio oppure lineare vi “unite” ad proiettandolo, in pratica avete usato la somma delle due forze per proiettarlo. 2. GOSHIN’YO NO TE, difesa personale femminile. 3. CHUDEN, l’insegnamento intermedio. 4. OKUDEN, l’insegnamento segreto. 5. SODEN, l’insegnamento finale. E.2) Il Kenjutsu (Ono ha Itto ryu). L’Ono ha Itto-ryu é una scuola tradizionale di kenjutsu, una branca della scuola Itto-ryu creata intorno al 1580 da Ono Tadaaki (1565-1628). Ono fu discepolo di Ito Ittosai, creatore dell’Itto-ryu. L’Ono ha Itto-ryu fu, fino alla restaurazione Meiji (1868), la scuola di kenjutsu degli Shogun. Il clan Aizu, successivamente al servizio degli Shogun Tokugawa, forniva loro capitani e samurai di grado superiore; l’Ono ha Itto-ryu era, di conseguenza, lo stile studiato da questo clan. Sokaku Takeda (1860-1943) apprese questo stile nel dojo Yokikan, in Aizu, da Toma Shibuya. Sokaku era soprannominato il “Tengu di Aizu” per la sua invincibilità nella scherma (nel Giappone medioevale il Tengu era un semi-dio che rappresentava il massimo dell’abilità in una particolare arte, sia nelle arti marziale che nelle altre arti come la pittura, la scrittura, la ceramica, ecc.). Naturalmente Sokaku trasmise le sue conoscenze al figlio Tokimune Takeda (1915-1992), che, a sua volta, le insegnò ai suoi più fidati discepoli. Oggi, all’honbu dojo di Kitami, l’Ono ha Itto-ryu viene insegnato da Masami Sasaki.  L’Ono ha Itto-ryu é praticato essenzialmente, come vuole la tradizione giapponese, nella forma dei kumi-tachi, cioè in forme preordinate di combattimento con la spada. Per l’allenamento, vengono principalmente utilizzati dei robusti bokuto (imitazione di legno della katana); l’uchidachi (colui che guida il kata) indossa per proteggersi dei guantoni chiamati Oni gote. Presentiamo qui di seguito una parte del programma di questa scuola di kenjutsu: 1. Odachi: questa serie é composta da 60 kata. Appartengono alla serie katana contro katana. 2. Kodachi: questa serie é composta da 5 kata. Appartengono alla serie katana contro kodachi. 3. Aikodachi: questa serie é composta da 6 kata. Appartengono alla serie kodachi contro kodachi. 4. Kojo Gokui Goten: questa serie é composta da 5 kata. Appartengono alla serie katana contro katana. 5. Battojutsu: questa serie é composta da 5 kata. Appartengono alla serie katana contro katana. Si praticano con lo iaito (imitazione delle katana).Kitami